giovedì 19 luglio 2018

The Guilty Reader Book Tag | Cosa ho combinato?

Mi sembra così strano scrivere le parole Book Tag. Ma quanto tempo è passato dall'ultimo?
Spulcia...
Spulcia...
1 luglio 2016.


Cosa?
Non vi propongo un book tag da due anni? ASSURDO.


Qui dobbiamo proprio rimediare.
Ma cosa faccio...
Quale faccio...
Ce ne sono così tanti.
Noioso, già fatto, già visto, già letto, già... ASPETTA ASPETTA. Questo mi sembra abbastanza malefico.


Ladies & Gentlemen, benvenuti al The Guilty Reader Book Tag, dove scopriremo se ho qualche scheletro nell'armadio che deve essere svelato...





Hai mai riciclato un libro come regalo?
Ragazzi, per chi mi avete preso. Io non ho mai... Mmh, tranne quella volta in cui... No, scherzo! Sempre e solo regalato libri nuovi, parola di lupetto! Anzi, se devo dirla tutta io sono stata la vittima! Ebbene sì, una volta mi è capitato di ricevere in regalo due libri che erano palesemente stati letti e usati, mancava solo la scritta al neon "MI HANNO RICICLATO". Ancora oggi sono perplessa per l'accaduto. 



Hai mai detto di aver letto un libro quando invece non l'avevi letto?
Ehm... sì, una volta è capitato. Andavo ancora alle superiori e sapete quanto odiassi leggere a quell'epoca! Me lo ricordo ancora molto bene: la prof. aveva chiesto quali libri avevamo letto durante l'estate e tutti avevano iniziato a sciorinare titoli su titoli... e beh, mi sono sentita in colpa perchè ovviamente io non avevo letto NIENTE e... ecco... mi sono inventata uno o due titoli. Ma SSSSSSH, non ditelo in giro!



Hai mai preso in prestito un libro senza poi ridarlo indietro?
Ok, è capitato anche questo! Ma a mia discolpa quel libro io proprio non lo volevo! Mi spiego meglio: avete presente quando tutte erano follemente innamorate di Federico Moccia? Ecco. Mia zia a quel tempo mi aveva prestato la sua copia di Tre metri sopra il cielo, spacciandolo come un libro che avrei dovuto A-S-S-O-L-U-T-A-M-E-N-T-E leggere. Ovviamente non l'ho mai fatto e, shame on me, dopo tanti anni quella copia è ancora nella mia libreria.


Hai mai letto una serie non in ordine di pubblicazione?
Certo che sono pistine queste domande! Direi di no... Mi spiegate come faccio a capirci qualcosa se parto dal ventordicesimo volume?


Hai mai spoilerato un libro?
Sì, credo proprio che sia successo. Ora, non ricordo con esattezza quale e in che occasione, ma sapete quando vi piace tanto un libro e dovete gridarlo al mondo? O quando odiate un libro così forte che dovete spiegarne le ragioni? Suvvia, in questi casi qualche spoiler qua e là può scappare... no?  


Fai le orecchie alle pagine?
Al rogo! Al rogo! Io accetto tutto: sottolineature, scritte, disegni, matite, pennarelli, evidenziatori, ma... non fatemi le orecchie alle pagine perchè svengo!


Hai mai detto a qualcuno che non possiedi un libro quando in realtà ce l'hai in libreria?
Ma come siamo malefici! Vediamo... Detto di non possederlo no, ma diciamo che faccio quasi sempre la finta tonta. Di seguito una scena tipica.
Mio interlocutore: "Oooh, vorrei tanto leggere questo libro!"
Io *canticchiando nella testa*: "Io ce l'ho! Io che l'ho! Ma non te lo dico! Io ce l'ho! Io ce l'ho! Ma non lo presterò!"


Hai mai detto a qualcuno di non aver letto un libro quando in realtà l'hai letto?
Testa sotto la sabbia tra 3, 2, 1...


Hai mai saltato parte di un libro o un intero capitolo?
Sì, ok? L'ho fatto! Ma certi libri sono coooooosì noioooooosi! E poi anche Pennac diceva che un lettore ha tutto il diritto di saltare le pagine!


Hai mai parlato male di un libro che in realtà ti è piaciuto?
No, questo no! Di cose brutte ne ho fatte (vedi sopra), ma sono sempre rimasta fedele a me stessa! È ridicolo fingere che un libro non ti sia piaciuto o viceversa solo per uniformarsi all'opinione comune. Quando esprimo un giudizio su un libro è sempre onesto e trasparente. Punto.


Eeeeee il tag finisce qui!
Spero vi sia piaciuto.

Alla prossima,

mercoledì 11 luglio 2018

Doppio Wrap up | Letture di Maggio & Giugno

Lo so, lo so.
C'è qualcosa che non torna. 
Siamo a luglio e io sto per parlarvi delle letture di maggio. 


WHAAAAAT?
A giugno purtroppo non ho avuto proprio tempo di pubblicare il wrap up, perciò ho deciso di unire gli ultimi due mesi di letture in un unico post. 

Iniziamo subito con il recap!



M A G G I O





E POI CI SONO IO, Kathleen Glasgow - 2
Maggio è iniziato decisamente male, perchè questo libro non mi è proprio piaciuto. Doveva essere un inno alla vita, invece si è rivelato l'esatto opposto. Questa, infatti, non è la storia di come combattere contro se stessi per cercare di guarire, è la storia di come andare a fondo e trascinare gli altri con sé. È quel tipo di storia che cancella tutti i personaggi utili e positivi da una pagina all'altra, perché ehi il ragazzo problematico fa figo. Non mi sento di consigliarvi E poi ci sono io perchè, ancora oggi, ripensandoci, tutto quello che mi ha lasciato è solo una grande amarezza.

NON STANCARTI DI ANDARE, Teresa Radice e Stefano Turconi - 4
Primo approccio a questi due autori e che dire... M E R A V I G L I O S I. Ho imparato molto da questa storia, ho amato, ho sofferto ed è una cosa che raramente mi capita con una graphic novel. Per me non è semplice apprezzare questo tipo di narrazione, ma in Non stancarti di andare disegni e parole hanno creato il connubio perfetto.

SAI TENERE UN SEGRETO?, Sophie Kinsella 4
Ed eccolo qui, il momento che si ripete ad ogni wrap up: l'arrivo della Kinsella! Ebbene sì, anche questo mese ho recuperato uno dei suo volumi e anche questo mese è stato un centro perfetto! Come rido con lei, non rido con nessuno. Miss Sophie, ti adoro! 





STORIE FANTASTICHE DI GENTE COMUNE, Stefano Valente - 3
Breve raccolta di 3 racconti di cui potete trovare la recensione qui.

DEAR CHARLIE, N.D. GOMES 3✰ ½
Con Dear Charlie ho voluto affrontare la lettura di un tema tanto delicato quanto spinoso: le sparatorie nelle scuole. È la prima volta che affronto un argomento simile in un libro e non ne sono rimasta per nulla delusa, tanto più che N.D. Gomes offre al lettore una prospettiva inusuale. Un libro che mi ha portato a riflessioni molto profonde, che mi ha fatto mettere in dubbio me stessa e che mi ha reso inevitabilmente più consapevole. 




G I U G N O




SOLO LA VERITÀ, Karen Cleveland - 3✰ ½
Un thriller molto carino di cui potete trovare la recensione qui.

ODORE DI MARE, FIL DI FERRO E GELSOMINO, Carlo Negri - 2
Puntuale come tutti i mesi, anche a giugno è arrivata la delusione colossale. Arrivare alla fine di questo libro è stata una faticaccia enorme, perchè le pagine sono piene di frasi che cozzano le une contro le altre. Una lettura che purtroppo ho trovato davvero noiosa, nonostante le grandi speranze che vi riponevo. L'unica cosa che ho apprezzato è stata la cura dei dettagli e della parte grafica.

COSE CHE AVREI PREFERITO NON DIRE, Cecelia Ahern 3✰ ½
A giugno la Kinsella è stata sostituita dalla Ahern, ma non vi preoccupate... è già pronto il libro di luglio! In ogni caso Cose che avrei preferito non dire si è rivelato un libro fresco e frizzante, ma allo stesso tempo intenso e con davvero tante cose da insegnare. E poi ha quel qualcosa in più, senz'altro dato dall'originalità della trama. CAPITEMI. La protagonista incontra la sua vita! Geniale! 





L'INCUBO DI BANCANEVE, Scarlet Danae - 2 ½
Altro libro di cui è uscita la recensione. Se volete saperne di più la trovate qui.

ALASKA, Brenda Novak - 3
Un thriller carino, ma che si confonde un po' troppo con il romance. Interessantissima tutta la parte di esplorazione della psicologia dei personaggi, mentre le vicende fuori Hanover House le ho trovate decisamente meno coinvolgenti. Ecco, se dovessi definire Alaska in una sola parola sarebbe "strano". 

MI VIVI DENTRO, Alessandro Milan - 4 ½
Una delle più belle letture di quest'anno. Trovate la recensione qui.


Wrap up finito!
Ci si rivede alla prossima.

Con affetto,

lunedì 2 luglio 2018

Recensione "Mi vivi dentro" di Alessandro Milan

È lunedì pomeriggio e sono seduta davanti al computer. Non per gioco o per svago, ma perchè so di dover scrivere una recensione. E sì, dico "dovere", perchè quando ti imbatti in un certo tipo di libri non puoi passare a quello successivo come se nulla fosse. Parlarne, farlo conoscere, invitare le persone a leggerlo è l'unico modo per mantenerlo vivo. Ma non sempre è facile esprimere a parole le proprie emozioni. A volte le parole non bastano, non sono sufficienti, a volte il libro parla da sè. E questo è il caso di Mi vivi dentro di Alessandro Milan.


Titolo: Mi vivi dentro
Autore: Alessandro Milan
Editore: DeA Planeta
Data di pubblicazione: 27 febbraio 2018
Prezzo: € 17,00
Trama: Tutto comincia alle sei di mattina, in radio, dove due giornalisti assonnati si danno il turno. Lui sta cercando di svegliarsi con un caffè, lei sta correndo a casa dopo aver lavorato tutta la notte. E succede che nella fretta i due scambiano per errore i loro cellulari. Si rivedono qualche ora più tardi e da un dialogo quasi surreale nasce un invito al cinema, poi a una mostra, un aperitivo, una gita in montagna. Francesca è bassina, impertinente, ha i capelli biondi arruffati e due occhioni blu che illuminano il mondo. È una forza della natura, sempre in movimento, sempre allegra: per questo la chiamano Wondy, da Wonder Woman. Alessandro è scherzoso e un po’ goffo, si lascia travolgere da Francesca e dall’amore che presto li lega. Con lei, giorno dopo giorno impara a vivere pienamente ogni emozione, a non arretrare di fronte alle difficoltà. E così, insieme, con una forza di volontà che somiglia a un superpotere, si troveranno a combattere la più terribile delle battaglie, quella che non si può vincere. Ma anche dopo la morte sono tante le cose che restano: due figli, un gatto, un bonsai, tanti amici e, soprattutto, una straordinaria capacità di assorbire gli urti senza rompersi mai. Anzi, guardando sempre avanti, col sorriso sulle labbra. Non è una favola, quella di Alessandro e di Wondy. È però una storia piena di speranza, di amore, di attaccamento alla vita; un inno alla resilienza, quella da esercitare quotidianamente. Perché le storie più belle non hanno il lieto fine: semplicemente non finiscono.

(Un grazie alla DeA per avermi inviato una copia digitale del romanzo).


RECENSIONE 

Resilienza. /re·si·lièn·zaIn psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. 
Resilienza. In una parola l'essenza di un intero libro.
Resilienza. Ma anche resistenza, sopravvivenza, vita.

Mi sono approcciata a Mi vivi dentro facendo quasi un salto nel vuoto. Non conoscevo nè la storia di Alessandro nè quella di Francesca, li ho incontrati in queste pagine per la prima volta. Dico così perchè Mi vivi dentro non è una storia romanzata con personaggi inventati e una trama edulcorata, ma è una storia vera e vero è tutto il dolore che permea le sue pagine. Non vi mentirò, non è un libro facile da leggere. Sebbene sia volato via in due giorni scarsi (considerate che si tratta di sole 240 pagine) in realtà è stata una lettura molto frammentata nel tempo. Il motivo? Ad ogni capitolo avevo bisogno di respirare, di prendermi una pausa, di riossigenare mente e polmoni prima di immergermi di nuovo nella storia. Pagina dopo pagina è come essere presi a pugni da una mano invisibile che ti lascia lividi, ti fa sanguinare e ti riempie di cicatrici fino a quando non sei più in grado di rialzarti. Ma bisogna rialzarsi, è necessario andare avanti e farsi coraggio e combattere nonostante tutto. Nonostante tutto. Che parole cariche di tristezza. 


Come vi accennavo all'inizio, Mi vivi dentro è la storia vera di Alessandro e di Francesca e della battaglia che hanno dovuto affrontare contro il cancro. Già, il cancro. Quella malattia tanto subdola quanto vigliacca che a poco a poco si è divorata Francesca. Ma chi sono questi due personaggi? Alessandro è un giornalista di Radio 24, Francesca non solo è giornalista e scrittrice, ma negli anni è diventata un vero e proprio personaggio pubblico, è stata ospite di interviste televisive, ha vissuto una vita tanto piena da essere soprannominata affettuosamente Wondy, da Wonder Woman, e a lei è dedicata l'associazione "Wondy sono io". Eppure dove ho vissuto tutti questi anni proprio non lo so, perchè di Francesca Del Rosso non avevo mai sentito parlare. Col senno di poi, però, proprio questo entrare nel romanzo a scatola chiusa mi ha permesso di conoscere Francesca e immedesimarmi in lei più di quanto avrei mai potuto fare e mi ha fatto soffrire più di quanto potessi mai immaginare. 

E così è impossibile, è davvero impossibile non rimanere coinvolti nelle parole di Alessandro. Uno stile fresco, un ritmo incalzante, frasi brevi che vanno dritte al punto. Perchè in una storia che parla di malattia, nella fattispecie di cancro, non si può indorare la pillola. Bisogna essere sinceri, onesti, trasparenti e l'autore non manca mai in questo sia nei confronti del lettore sia nei confronti della famiglia, soprattutto i figli. Non oso immaginare cosa significhi per due bambini tanto piccoli come Mattia e Angelica perdere la madre, è un dolore che nessuno si merita di provare, specialmente dei bambini. Ma questo non significa che non debbano essere messi di fronte al problema e in questo l'onestà di Alessandro, tanto brutale quanto delicata, mi ha spiazzato. Continuo a chiamare l'autore Alessandro, come se fossimo amici di vecchia data, perchè, dopo aver letto una storia così intima e profonda, dopo aver provato il suo dolore e vissuto con lui gli ultimi attimi di vita di Francesca, è impossibile non sentirsi legati. Mentre leggevo Mi vivi dentro, infatti, mi sembrava quasi di leggere il diario personale di Alessandro, non perchè ci fosse un qualche richiamo alla forma epistolare, ma perchè i pensieri e le sensazioni dell'autore erano così vere da avere l'impressione di star violando la sua intimità.

C'è un solo elemento che non ho apprezzato di questo romanzo ed è un espediente narrativo di cui vi ho già parlato altre volte: i salti temporaliÈ una scelta che non mi hai mai convinto in un libro, non ho mai sopportato di vedermi interrotta bruscamente la narrazione per passare da presente a passato e viceversa. Trovo che una narrazione lineare sia più incisiva nel successo di una storia. Però, vi dico, si tratta di un gusto molto personale e, come penso ormai si sia capito, questo non mi ha impedito di innamorarmi del libro.

Perchè sì, mi sono innamorata. Mi sono innamorata dell'amore e della sensibilità di Alessandro, dell'ironia e della gioia di vivere di Francesca, della fragilità di Angelica e Mattia, della caparbietà dei medici, della genuinità degli amici e di tutte quelle piccole sfumature che si possono cogliere solo leggendo Mi vivi dentro. Di storie sul cancro ne ho lette parecchie, ma quello che differenzia Mi vivi dentro da tutte le altre è il fatto che non ci sia nulla di finto, di inventato o di romanzato in queste pagine. C'è solo un inno alla vita nel senso più reale del termine. Un storia di resilienza. Un racconto di sopravvivenza. Un libro pieno di amore. 

...e ½