giovedì 14 giugno 2018

Recensione "L'incubo di Biancaneve: La città dei mercenari" di Scarlet Danae

Negli ultimi tempi, quando devo approcciarmi a un nuovo libro, mi capita spesso di leggere la trama e aspettarmi un tipo di storia che non coincide con quella che viene poi raccontata. A volte scoprire che l'autore ha ideato qualcosa di diverso da come te lo eri immaginato può essere piacevolmente sorprendente, altre volte può deluderti irrimediabilmente. E questo è successo anche con il libro di cui parleremo oggi. Non vi resta che scoprire se mi ha colpito in positivo o in negativo!


Titolo: L'incubo di Biancaneve: La città dei mercenari
Autore: Scarlet Danae
Editore: YouCanPrint
Data di pubblicazione: 28 novembre 2017
Prezzo: € 12,00
Trama: Una ragazza sfortunata, usata dalla matrigna come schiava sessuale. Una misteriosa droga spacciata in delle mele. Un'overdose fatale e un viaggio in un mondo parallelo, infetto da un virus mortale e oppresso da sette streghe. Riuscirà Bianca a salvare il principe Darknight tenuto prigioniero nella città dei mercenari? Ma soprattutto, accetterà il suo destino come clone della rivoluzionaria Biancaneve?




RECENSIONE 

Quando l'autrice mi ha proposto di leggere "L'incubo di Biancaneve: La città dei mercenari" ho valutato attentamente la trama prima di accettare. Non leggevo fantasy da un po' di tempo, la sinossi si presentava accattivante e, pertanto, non ho potuto fare a meno di dire di sì. Quando fui pronta a iniziare il libro, però, girata la prima pagina capii di aver fatto un grandissimo errore di valutazione. Queste le parole che ebbi di fronte:  


ATTENZIONE!!!
Parolacce, doppi sensi, volgarità.
In poche parole la protagonista non è proprio
un'aggraziata principessa. Quindi...
... C'era una volta...
...una storia molto diversa dalle altre.


NO! NO! NO! In cosa mi ero andata a cacciare? Parolacce e volgarità mi danno già un tremendo fastidio nella vita reale, ma trovarle all'interno di un romanzo per me è inaccettabile. E infatti il personaggio di Bianca, la protagonista, non mi è piaciuto per niente. Chiariamo una cosa: non è necessario essere sboccati per essere badass. Effettivamente Bianca si dimostra spesso piena di grinta e carattere, ma poi rovina tutto con uscite fuori luogo e commenti poco pertinenti. All'inizio della storia alcune vicende portano Bianca a risvegliarsi in un mondo diverso da quello in cui ha sempre vissuto. Ecco, io avrei fatto partire la narrazione direttamente da questo punto, perchè tutta l'introduzione iniziale è intrisa di scene di cattivo gusto. Per farvi un esempio:

«"È da un po' che non giochiamo vero Bianca?" mi domandò, mentre le sue unghie rasentavano come aculei la pelle del mio collo.
"Sì, è vero..." le risposi, e quegli artigli mi bucarono lievemente la pelle. I suoi occhi presero una forma ricurva, quasi innaturale, "Cosa sei Bianca?" mi domandò.
"Sono una cagna."
"E cosa fanno le cagne?"
"Stanno a quattro zampe e abbaiano..."
E, mentre mi domandava il perchè non sentisse ancora abbaiare, Cogito parlò nella mia testa, digrignando i denti, domandandomi il perchè non l'avessi ancora uccisa. La risposta fu sempre la stessa: i suoi occhi. Prima che potessi deformare la mia voce nel guaito di un cane, il campanello suonò.»


E ancora...


«Mi tastò in mezzo alle gambe facendomi sussultare, "Non... non abbiamo tempo! Lei sta arrivando..."
"Lo so." disse posando il suo volto sul mio collo e inebriandosi del mio profumo, "Non riesco più a sopportare l'idea che ti usi per..."
"...prostituirmi?" lo precedetti sghignazzando per poi tracannare ciò che era rimasto del vino nel bicchiere, "Tu sei l'unico che ha potuto farlo gratis!"
"Bianca!"
"Non ti allarmare, dopotutto..." rasentai con le dita la lampo dei suoi pantaloni, "È stata la tua tecnica a farmi invaghire di te, all'inizio. Se non fosse stato per te, sarei rimasta frigida tutta la vita e non avrei mai scoperto cosa fosse un orgasmo!" ammisi alzandomi in piedi, "L'unica cosa che ringrazio a quella troia." aggiunsi tra i denti.»

Solo io non le trovo adeguate?

Questo è il limite principale che ho riscontrato all'interno del libro, ed essendo questo tipo di scene ripetute più volte nel corso della narrazione, capirete bene di non aver potuto godere di una lettura piacevole. 
Per di più non è l'unico elemento che non ho condiviso. Sempre parlando di Bianca, mi ha lasciato molto perplessa la reazione che assume quando si risveglia nel nuovo mondo: nessun dubbio, nessuna incertezza, non si chiede come ci è finita lì, se è reale o sta sognando, quasi non si pone il minimo problema su come tornare a casa. Mi è sembrato decisamente poco credibile. 
Analizzando invece i lati positivi posso dire di aver apprezzato molto il world building. Il mondo in cui Bianca si risveglia dopo aver mangiato la mela è davvero ben pensato. Non si viene catapultati in questa realtà alternativa in modo sprovveduto, ma viene spiegato esaurientemente come funziona il nuovo mondo e come fare a sopravvivere, nonchè quale sarà il destino di Bianca. Al fianco della protagonista sarà sempre presente Cogito, una tecnologia futuristica che entrerà direttamente nella testa di Bianca per farle da guida. Cogito, tra tutti, è senza dubbio il personaggio che ho apprezzato di più.
La narrazione si sviluppa da qui in poi con un susseguirsi di avventure che portano la ragazza sempre più vicina a trovare Darknight, un principe ormai caduto e fatto prigioniero. Il romanzo si esaurisce in un centinaio di pagine, ma la storia di Bianca non termina in questo volume: l'autrice ha ancora tanto da raccontare. Personalmente credo non andrò avanti con la storia per tutti i motivi elencati in precedenza e credo sia un peccato, perchè l'idea alla base è davvero valida. Se amate il fantasy e la volgarità non vi infastidisce date pure una possibilità al romanzo, altrimenti se per voi è un problema come lo è stato nel  mio caso non mi sento di consigliarvelo perchè ne uscireste delusi.


...e ½


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